
L’ultimo Milan dell’era Berlusconi
Il Milan che ha preso parte alla stagione 2016/2017 sarà con ogni probabilità l’ultimo dell’era Berlusconi, presidente che durante i 31 anni trascorsi alla guida del club ha saputo regalare numerosissime soddisfazioni ai suoi tifosi: 29 trofei, di cui 8 scudetti, 6 supercoppe italiane, 1 coppa Italia, 7 Champions League, 5 Supercoppe Europee, 3 trofei intercontinentali e 7 palloni d’oro conquistati da giocatori che militavano nella rosa rossonera.
Il Milan di Silvio Berlusconi è una delle squadre più titolate del pianeta, sebbene il ridimensionamento degli ultimi anni lo abbiano tenuto lontano dalle vetrine che più gli competono. E proprio per restituire alla squadra rossonera i fasti di un tempo, il Presidente Berlusconi ha deciso di farsi da parte e cedere le quote di maggioranza ad una importante cordata asiatica, che giura di voler riportare in alto l’ex club di Via Turati.
Come anticipato, le fortune alterne degli ultimi anni sono state la causa del netto ridimensionamento subito dal Milan, che ha puntato sempre più su giocatori di medio livello e su innesti giovani, in grado di restituire le motivazioni perdute ad un ambiente apparentemente scarico e a digiuno di vittorie.
Il Milan forgiato da Vincenzo Montella ha saputo rialzare la testa e mettere insieme i cocci degli anni passati, affidandosi all’estro e alla voglia di emergere di un manipolo di ragazzi terribili. Innesti come quelli di Gigio Donnarumma, portiere appena diciottenne in grado di scomodare numerosi confronti con i più grandi interpreti del ruolo, Manuel Locatelli, centrocampista centrale cui Montella ha affidato le chiavi del centrocampo rossonero, Suso, mezzala dotata di tecnica e corsa, in grado di saltare l’uomo e segnare gol pesantissimi, e Mario Pasalic, centrocampista duttile e bravo a ricoprire tutti i ruoli affidatigli, hanno risollevato le sorti della squadra e restituito ottimismo all’ambiente.
Gli innesti che hanno convinto di più
Un approfondimento sull’argomento Calciomercato Milan: tra gli acquisti più azzeccati della stagione in corso è necessario citare lo stesso Suso (sebbene non sia un vero e proprio acquisto ma si tratti di un ritorno), oltre a Deulofeu, Lapadula, Sosa e Pasalic.
Suso, calciatore spagnolo che può essere impiegato sia come centrocampista che come attaccante, è dotato di un’ottima tecnica individuale, di una discreta rapidità di movimento e di una buona visione di gioco, doti che lo rendono anche un uomo assist, oltre che un eccellente trequartista. Suso è un mancino naturale che spesso ha trovato anche il gol da fuori area. La sua esperienza al Milan è cominciata ufficialmente il 17 gennaio del 2015, quando il Milan lo rilevò dal Liverpool, suo ex club. Dopo poche presenze in prima squadra la dirigenza rossonera decise per un prestito al Genoa, squadra nella quale ha collezionato 6 gol in 19 presenze. Il ritorno al Milan è stato perfezionato nel giugno del 2016 ed il 27 di agosto ha segnato il suo primo gol con la maglia rossonera, durante il match perso per 4 a 2 contro il Napoli. Il 20 novembre Suso ha siglato una doppietta contro gli eterni rivali dell’Inter, entrando di fatto nel cuore di molti sostenitori del Milan. Suso ha soltanto 23 anni, ma possiede già le idee chiare circa il suo percorso: la prima tappa sarà vincere qualcosa di importante con la maglia del Milan, quindi convincere il tecnico della nazionale spagnola a regalargli la prima convocazione. Obiettivi tutt’altro che lontani per un giocatore al quale non mancano di certo convinzione nei propri mezzi e doti tecniche.
Gerard Deulofeu, anch’egli spagnolo e appena giunto in prestito dall’Everton, è un attaccante esterno classe 1994, dotato di un ottimo dribbling e di una buona visione di gioco. Le prime apparizioni con la maglia del Milan hanno subito convinto tifosi ed allenatore delle qualità di un giocatore accantonato troppo presto dal Barcellona, squadra nella quale è cresciuto. Il suo passaggio al Milan è datato al 23 gennaio del 2017, con la formula del prestito secco. Deulofeu ha debuttato con la maglia rossonera il 25 gennaio, durante il match di Coppa Italia perso per 2 a 1 contro la Juventus. L’assist decisivo fornito a Pasalic nella partita di campionato contro il Bologna e il gol segnato alla Fiorentina, hanno convinto Montella del suo valore e della sua utilità alla causa rossonera.
Gianluca Lapadula, attaccante ventisettenne prelevato dal Pescara al termine della scorsa stagione per la cifra di 9 milioni di euro, è un centravanti atipico, che ama svariare su più fronti e che ama riversare tanta grinta in campo. Il suo primo gol con la maglia rossonera è arrivato il 6 novembre del 2016, quando ha segnato il gol decisivo nella vittoria ottenuta contro il Palermo. Due match più tardi ha siglato la sua prima doppietta in Serie A durante la partita che contrapponeva il Milan all’Empoli, vinta dai rossoneri per 4 a 1. Lapadula è un giocatore approdato in ritardo alla Serie A, perché preso in considerazione dai club della massima serie soltanto dopo l’ultima straordinaria stagione giocata tra le fila del Pescara. L’attaccante nato a Torino ha segnato ben 30 gol in 44 partite di Serie B, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere del campionato cadetto. I tifosi del Milan sperano che continui a farsi trovare pronto quando chiamato in causa dal tecnico Montella.
José Ernesto Sosa è stato rilevato dal Besiktas per 7,5 milioni di euro, scelto per riempire eventuali vuoti a centrocampo e perché considerato un giocatore di sicuro affidamento. Montella ha sempre impostato la manovra facendo passare il pallone dai piedi di un centrocampista centrale dotato di buona tecnica e, quando chiamato in causa, Sosa ha sempre risposto presente, offrendo buone prestazioni sul piano del palleggio. Giocatore d’esperienza e buon carisma, Sosa ha sempre assolto i compiti che gli sono stati affidati con sobrietà e ordine.
Mario Pasalic è un centrocampista classe 1995 approdato al Milan all’inizio della stagione in corso e proveniente dal Chelsea. La sua prima rete è arrivata nel match d’andata contro il Crotone, mentre qualche settimana dopo ha avuto il merito di calciare il rigore decisivo nel corso della partita di Supercoppa giocata contro la Juventus a Doha. Pasalic ha le doti giuste per ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, poiché bravo in fase di impostazione e di interdizione, caratteristiche che hanno contribuito all’ottenimento delle prime convocazioni con la sua nazionale, la Croazia.